Merci che si spostano da sole? Ecco il progetto in sviluppo tra Osaka e Tokyo

Il governo giapponese sta progettando una rivoluzionaria infrastruttura di trasporto merci: una “strada a nastro” completamente automatizzata.

Merci che si spostano da sole? Ecco il progetto in sviluppo tra Osaka e Tokyo

IIl governo giapponese sta progettando una rivoluzionaria infrastruttura di trasporto: una “strada a nastro” completamente automatizzata, ideata per risolvere la crescente carenza di camionisti e ridurre l’impatto ambientale della logistica su strada. Questo sistema innovativo potrebbe collegare le città di Tokyo e Osaka attraverso una rete dedicata al trasporto merci, in cui veicoli elettrici senza conducente opereranno su corsie riservate.

La scarsità di camionisti in Giappone, nota come “il problema del 2024” per il Paese, è stata aggravata dall’invecchiamento della popolazione e dalla recente introduzione di una legge che limita le ore di straordinario nel settore. Secondo uno studio del Nomura Research Institute, entro il 2030 il Paese potrebbe registrare un deficit del 35% nel numero di conducenti necessari per soddisfare la domanda di trasporto merci.

Qui entra in gioco il progetto di questa strada unica nel suo genere, denominata “Autoflow-Road”, che potrà essere operativa 24 ore su 24 e utilizzare veicoli autonomi che viaggeranno su corsie dedicate o attraverso tunnel sotterranei. Ogni mezzo sarà progettato per trasportare due casse di grandi dimensioni, caricandole e scaricandole in magazzini automatizzati. Questo sistema, secondo le stime, potrebbe sostituire il lavoro di circa 25.000 camionisti, risolvendo parte della crisi del personale che affligge il settore.

Merci che si spostano da sole: i benefici ambientali e la riduzione del traffico

Oltre a rispondere alle problematiche della logistica, l’Autoflow-Road mira a ridurre significativamente le emissioni di gas serra. I veicoli autonomi saranno elettrici, contribuendo a diminuire l’inquinamento atmosferico rispetto ai tradizionali camion diesel. Il sistema potrebbe anche alleggerire il traffico sulle autostrade principali, separando le merci dal flusso dei veicoli privati.

Merci che si spostano da sole? Ecco il progetto in sviluppo tra Osaka e Tokyo

Un aspetto chiave del progetto è la capacità di garantire una logistica efficiente per i prodotti freschi, come fragole e cavoli cinesi, che rappresentano il 60% delle merci trasportate su strada in Giappone. Questi prodotti richiedono una consegna rapida per evitare sprechi o cali di valore economico.

I tempi e i costi del progetto

Secondo le stime, i primi test dell’Autoflow-Road potrebbero iniziare tra il 2027 e il 2028, con l’entrata in funzione della prima tratta prevista per la metà degli anni Trenta. La strada, lunga circa 500 chilometri, collegherà Tokyo e Osaka, due dei principali poli economici del Paese. Il costo stimato per ogni 10 chilometri di percorso si aggira attorno ai 512 milioni di euro, secondo il quotidiano Yomiuri Shimbun. Complessivamente, l’opera richiederà investimenti significativi, anche per la costruzione di numerose gallerie necessarie lungo il tragitto.

La decisione di puntare su una strada dedicata al trasporto merci nasce dalla necessità di modernizzare un settore che si basa ancora pesantemente sull’utilizzo di camion tradizionali. Attualmente, il 90% delle merci giapponesi viene trasportato su strada, ma il calo del numero di camionisti rischia di compromettere la logistica, soprattutto nelle aree rurali, dove l’accesso a soluzioni alternative come i treni merci è limitato.

Il progetto rappresenta anche una risposta alla crescente domanda di consegne a domicilio, aumentata durante la pandemia, quando la percentuale di famiglie che ha fatto ricorso a questo servizio è salita dal 40 al 60%. Yuri Endo, funzionario del Ministero dei Trasporti, ha descritto l’Autoflow-Road come un passo avanti nel ripensare la rete logistica. “Dobbiamo essere innovativi nel modo in cui approcciamo le strade. Il nostro obiettivo è creare spazi dedicati e sicuri per il trasporto merci, utilizzando tecnologie automatizzate e senza equipaggio”, ha dichiarato Endo.

Il progetto potrebbe essere un modello replicabile per altre regioni, introducendo un nuovo paradigma nel trasporto merci che unisce sostenibilità ambientale e efficienza logistica. Anche se restano dubbi sui costi e sull’integrazione con infrastrutture già esistenti, come le ferrovie, il Giappone si prepara a definire un nuovo standard globale per il trasporto merci del futuro.

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