La vittoria di Trump può fermare la transizione energetica?

Il “nuovo-vecchio” presidente degli Stati Uniti è convinto che il cambiamento climatico sia essenzialmente una bufala, una sua vittoria alle elezioni potrebbe davvero fermare la transizione energetica negli USA?

La vittoria di Trump può fermare la transizione energetica?

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Donald Trump ha dichiarato di voler eliminare il finanziamento di quello che definisce il “Green New Deal di Biden“, una serie di provvedimenti che l’amministrazione Biden ha introdotto utilizzando uno strumento legislativo che aveva lo scopo primario di contenere l’inflazione e per questo denominato l’Inflation Reduction Act (IRA). La vittoria dell’ex presidente è divenuta realtà, ma sarà davvero possibile fermare questo provvedimento e la spinta alla transizione energetica che porta con sé? 

Implicazioni del piano di Trump

Ridurre i fondi dell’IRA, ormai ampiamente implementata e, secondo gli analisti, già in grado di raggiungere il suo obiettivo più a breve termine (il contenimento dell’inflazione), potrebbe generare un impatto pesante sull’economia: aziende e stati che contano su quei finanziamenti vedrebbero bloccati progetti in corso con un’inevitabile perdita di posti di lavoro. Prima dell’esito delle elezioni era difficile ipotizzare che Trump avrebbe potuto ottenere la maggioranza necessaria all’interno del Congresso per agire realmente, ma ora che appare chiaro come il partito Repubblicano abbia conquistato insieme alla presidenza con Trump anche la maggioranza del Senato e del Congresso. Per quanto all’interno del suo partito fosse crescente l’accettazione del percorso ormai segnato dall’IRA restano tutte da vedere le conseguenze dopo il “cappotto” rifilato ai Democratici di Kamala Harris.

Lo stato attuale dell’IRA

L’IRA è stata la maggiore iniziativa americana sul clima, con un piano di incentivi fiscali e finanziamenti per energia pulita che potrebbe raggiungere un investimento complessivo di circa 1.200 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Il provvedimento ha introdotto cambiamenti sociali ed economici significativi in diversi ambiti, ad esempio il tetto massimo di 35 dollari per il prezzo dell’insulina, la possibilità di negoziare prezzi di farmaci per Medicare, una tassa sulle operazioni di buy-back delle grandi corporation e una tassazione minima sulle stesse.

Insomma, si tratta di un provvedimento che spazia molto (e per questo è stato anche criticato), e proprio per questo è particolarmente complesso farlo deragliare. Un’eventuale cancellazione o riduzione dei fondi richiederebbe un processo complesso, tra cui modifiche alle regole del Dipartimento del Tesoro e possibili battaglie legali, generando incertezza per le aziende che hanno pianificato il proprio immediato futuro sulla base degli incentivi fiscali stabiliti dall’IRA.

Cosa potrebbe fare Trump dopo la vittoria

Come detto eliminare del tutto i finanziamenti richiederebbe la revoca del Congresso, una circostanza non più escludibile, ma Trump potrebbe comunque trovare modi indiretti per rallentarne l’implementazione. Già in passato, quando era stato presidente prima di Biden, aveva tentato di limitare i fondi destinati a politiche non allineate alla sua visione. Inoltre in quest’ultima campagna elettorale anche proposto la modifica della legge di controllo sugli stanziamenti (l’Impoundment Control Act) per rendere legale la possibilità per il Presidente di fermare la spesa di fondi approvati dal Congresso con l’obiettivo di avere maggior controllo sulle spese federali.

Il supporto inaspettato verso l’IRA di molti repubblicani (che potrebbe non bastare)

Alcuni repubblicani ora appoggiano le parti dell’IRA che favoriscono lo sviluppo di progetti energetici a basse emissioni nelle loro circoscrizioni elettorali, il fiume di denaro di questo provvedimento sta già generando nuovi posti di lavoro e investimenti. Dall’automotive al petrolio, molte industrie stanno beneficiando degli incentivi e resisterebbero ad eventuali cambiamenti drastici. Anche importanti aziende solitamente restie alla transizione, giganti dell’automotive come General Motors e compagnie petrolifere come Exxon Mobil, stanno iniziando a puntare sull’IRA.

Certo è che la vittoria schiacciante ottenuta nelle elezioni rischia di riaprire completamente i giochi, non resta che valutare quali saranno le mosse della nuova amministrazione Trump che si insedierà a inizio 2025.

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