Il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti

Negli ultimi decenni il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti, mettendo a dura prova gli ecosistemi del pianeta.

Il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti

NNegli ultimi decenni il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti, mettendo a dura prova gli ecosistemi del pianeta. A fronte di questo scenario preoccupante, il Circularity Gap Report 2024 offre una fotografia aggiornata dello stato della circolarità globale, sottolineando quanto il modello economico attuale necessiti di una trasformazione radicale.

Il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti

Il consumo di materiali: una crescita insostenibile

Nel corso del XX secolo l’umanità ha consumato circa 740 miliardi di tonnellate di materiali. Un confronto impressionante emerge analizzando gli ultimi cinque anni: tra il 2018 e il 2023, sono stati utilizzati ben 582 miliardi di tonnellate, quasi l’80% di quanto consumato in un intero secolo. Questa accelerazione del consumo sta esercitando una pressione insostenibile sulla capacità rigenerativa della Terra.

Parallelamente il tasso di circolarità – la quota di materiali riciclati reintegrati nei processi produttivi – è diminuito drasticamente. Se nel 2018 si attestava al 9,1%, nel 2023 è sceso al 7,2%, segnando una contrazione del 21% in soli cinque anni. Questo dato dimostra l’incapacità dell’economia globale di ridurre l’uso di materie prime e di promuovere un utilizzo più sostenibile delle risorse.

Gli impatti ambientali del modello lineare

La dipendenza da un’economia lineare – basata su estrazione, produzione, consumo e scarto – ha conseguenze devastanti per l’ambiente. Il movimento e il consumo di materiali sono responsabili del 70% delle emissioni globali di gas serra, mentre le attività di estrazione contribuiscono al 90% della perdita di biodiversità e al peggioramento dello stress idrico.

A preoccupare ulteriormente è la disparità nella distribuzione di questi impatti. I paesi ad alto reddito, che rappresentano solo una piccola percentuale della popolazione globale, consumano oltre la metà dei materiali utilizzati a livello mondiale. Allo stesso modo, l’1% più ricco del pianeta è responsabile di una quota significativa delle emissioni di carbonio, evidenziando profonde disuguaglianze sia tra le nazioni che all’interno di esse.

Le raccomandazioni per una transizione circolare

Il Circularity Gap Report 2024 propone una serie di raccomandazioni mirate per affrontare le cause strutturali di questo squilibrio e accelerare la transizione verso un modello economico più sostenibile. Le soluzioni suggerite variano in base al livello di reddito dei paesi coinvolti:

  • Paesi ad alto reddito: è fondamentale ridurre il consumo di materiali senza compromettere il benessere della popolazione. Questo obiettivo può essere raggiunto incentivando il riutilizzo e l’ammodernamento degli edifici, introducendo standard per la durabilità dei prodotti e rafforzando il diritto alla riparazione.
  • Paesi a medio reddito: le priorità includono la promozione di pratiche agricole e produttive circolari, il rafforzamento della responsabilità estesa del produttore e l’introduzione di quote obbligatorie di materiali riciclati nei processi industriali. Inoltre, sarebbe opportuno destinare maggiori risorse all’agricoltura rigenerativa.
  • Paesi a basso reddito: per queste nazioni, la sfida è favorire lo sviluppo sostenibile attraverso politiche che supportino l’uso di materiali locali e organici, oltre a garantire il diritto dei piccoli agricoltori e a facilitare l’accesso a capitali per la transizione ecologica.

Un elemento chiave per il successo della transizione verso l’economia circolare è la disponibilità di finanziamenti adeguati. Nei paesi ad alto reddito, ciò potrebbe essere realizzato aumentando la tassazione sui prodotti non sostenibili e rivedendo gli standard contabili per favorire pratiche più responsabili. Nei paesi a medio reddito, invece, sarebbe utile riallocare i sussidi dalle attività inquinanti verso quelle rigenerative, mentre per i paesi a basso reddito è necessario migliorare l’accesso ai capitali di sviluppo.

Il consumo di risorse naturali ha raggiunto livelli senza precedenti
© Pixabay

Allo stesso tempo il rapporto sottolinea l’importanza di colmare il divario di competenze sostenibili, integrando discipline legate alla circolarità nei programmi educativi e nei corsi di formazione professionale. Solo investendo nel capitale umano sarà possibile creare una forza lavoro capace di affrontare le sfide della transizione ecologica.

Il Circularity Gap Report 2024 ci ricorda che il tempo a disposizione per invertire la rotta è limitato. Per ridurre la pressione sugli ecosistemi e garantire un futuro sostenibile, è indispensabile adottare politiche audaci e trasformare radicalmente il nostro rapporto con le risorse naturali. La transizione verso un’economia circolare non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità per costruire una società più equa e resiliente.

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