In Giappone gli alberi vengono spostati per costruire nuove strade
In Giappone, nel distretto di Jingu Gaien a Tokyo, si stanno trapiantando alberi per fare spazio a stadi, grattacieli e infrastrutture.
Altre news
IIn Giappone, un Paese spesso celebrato per la sua armonia con la natura, il rapporto tra sviluppo urbano e tutela del verde si rivela sempre più complesso. Nel cuore di Tokyo, il progetto di riqualificazione del distretto di Jingu Gaien sta sollevando un acceso dibattito pubblico e mediatico. Qui, dove sorgono viali alberati celebri in tutto il mondo – come quelli di ginkgo biloba che si tingono d’oro in autunno – si stanno abbattendo o trapiantando centinaia di alberi per fare spazio a stadi, grattacieli e nuove infrastrutture. Una trasformazione urbana da miliardi di yen che punta a modernizzare la capitale, ma che, secondo molti, sacrifica un patrimonio naturale insostituibile.
Il progetto prevede il trapianto di 242 alberi, la rimozione di altri 619 esemplari e la conservazione di 964, tra cui anche le iconiche file di ginkgo. In compenso, saranno piantati 1.098 nuovi alberi. Si tratta, secondo le autorità, di un tentativo concreto per conciliare modernizzazione e sostenibilità. Tuttavia, ambientalisti e cittadini non sono convinti. Il trapianto – osservano i critici – non sempre garantisce la sopravvivenza degli alberi, soprattutto se si tratta di esemplari monumentali e secolari.
La controversia si inserisce in un contesto più ampio: uno studio pubblicato nel 2023 dalla rivista Urban Forestry & Urban Greening ha documentato una netta diminuzione della copertura arborea a Tokyo tra il 2013 e il 2022. Le aree più colpite? Quelle lungo le strade (-14,7%), i parchi pubblici (-10,4%), le zone residenziali e le aree vicino a scuole e musei. E la causa principale, evidenzia lo studio, è proprio la costruzione o l’ampliamento di infrastrutture stradali, che spesso comportano l’abbattimento degli alberi senza un’efficace politica di sostituzione o trapianto.
Il caso di Jingu Gaien rappresenta quindi un’eccezione, più che una regola. E anche in questo caso, le garanzie di sostenibilità ambientale non sono riuscite a placare le proteste. A gennaio 2024, l’inizio dei lavori ha comportato il taglio di numerosi alberi, attirando l’attenzione dei media internazionali e provocando manifestazioni da parte della cittadinanza. Le immagini degli alberi abbattuti in uno dei distretti più verdi della capitale giapponese sono diventate il simbolo di una trasformazione urbana vissuta da molti come una perdita irreparabile.
Insomma, sebbene in alcune situazioni il trapianto degli alberi venga adottato come alternativa alla deforestazione urbana, nella maggior parte dei casi lo sviluppo urbano ha ancora la meglio sulla tutela ambientale. Il Giappone resta un Paese in cui le contraddizioni tra modernizzazione e conservazione della natura sono forti e visibili, e dove a farne le spese sono spesso proprio gli alberi, sacrificati in nome del progresso.