La pista ciclabile del futuro si trova a Utrecht, nei Paesi Bassi
Utrecht si è classificata al primo posto del Global Bicycle Cities Index 2022 grazie a investimenti mirati. Tutti i dettagli.
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UUno studio del 2022 promosso dalla compagnia assicurativa francese Luko ha analizzato le condizioni della ciclabilità in 90 città del mondo, con l’obiettivo di individuare le realtà più virtuose nel promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile e salutare, esaminando diversi fattori per rendere misurabile il concetto di ciclabilità, suddividendoli in sei categorie principali:
- Utilizzo della bicicletta, per valutare la diffusione del mezzo tra i cittadini;
- Condizioni climatiche, che influenzano l’uso della bici soprattutto per chi non è un ciclista abituale;
- Sicurezza stradale e criminalità, con un focus sugli incidenti e sui furti di biciclette;
- Servizi di bike sharing, per agevolare l’accesso alla mobilità su due ruote;
- Infrastrutture dedicate, come piste ciclabili e strade a priorità ciclabile;
- Eventi di sensibilizzazione, tra cui giornate senz’auto e iniziative come la Critical Mass.
Utrecht: la città ideale per i ciclisti
Utrecht, nei Paesi Bassi, si è classificata al primo posto del Global Bicycle Cities Index 2022 grazie a investimenti mirati e a una lunga tradizione di mobilità ciclabile. Il 51% degli abitanti utilizza la bicicletta quotidianamente, una percentuale che supera nettamente quella di molte altre città esaminate. Il successo di Utrecht si deve anche alla qualità delle sue infrastrutture ciclabili e a un tasso ridotto di incidenti stradali.
Un esempio concreto dell’impegno della città è la trasformazione della strada Smakkelaarsveld, un tempo arteria per il traffico automobilistico e ora completamente dedicata alla ciclabilità. Dopo oltre dieci anni di lavori, l’area è stata ripensata per dare priorità ai ciclisti, includendo il parcheggio biciclette più grande del mondo e nuovi spazi verdi.
Smakkelaarsveld: la trasformazione della strada di Utrecht
Nel cuore di Utrecht, la strada di Smakkelaarsveld ha attraversato un’evoluzione straordinaria, riflettendo i cambiamenti nelle politiche di mobilità urbana della città olandese. Un tempo snodo strategico per il traffico automobilistico, oggi è un punto di riferimento per la ciclabilità internazionale.
La sua storia inizia negli anni ’60, quando l’area era interamente dedicata al traffico motorizzato. Era un’epoca in cui le città europee privilegiavano l’automobile, senza considerare alternative più sostenibili. Tuttavia, la crisi petrolifera degli anni ’70 ha avviato un ripensamento delle politiche urbane olandesi, portando a una graduale trasformazione della viabilità cittadina.
Nel 1980 Smakkelaarsveld cambia volto: il flusso di auto viene ridimensionato per far spazio ai mezzi pubblici, con l’introduzione di tram e filobus. Questo intervento segna il primo passo verso una città meno dipendente dalle auto, ma è solo a partire dal 2012 che prende forma il progetto più ambizioso: la completa riconversione in un asse ciclabile.
Dopo oltre un decennio di lavori, oggi Smakkelaarsveld è diventata la strada ciclabile più ampia di Utrecht, con spazi dedicati esclusivamente alle due ruote e accesso limitato ai soli mezzi di trasporto merci. Il percorso conduce direttamente alla velostazione di Utrecht, il più grande parcheggio per biciclette del mondo, simbolo dell’eccellenza della città nella pianificazione ciclabile.
Oltre alla mobilità, la riqualificazione ha permesso di creare un ambiente urbano più vivibile, con nuovi viali alberati e aree verdi, contribuendo alla sostenibilità del centro cittadino. Smakkelaarsveld non è solo una pista ciclabile: è la dimostrazione di come una città possa evolversi, adattandosi alle esigenze di una mobilità più ecologica e sicura.
Le altre città nella top 10
Dietro Utrecht, troviamo Münster (Germania) e Anversa (Belgio). Münster spicca per il basso tasso di incidenti mortali e per una percentuale di utilizzo della bicicletta che supera il 39%. Anversa, invece, si distingue per il suo efficiente sistema di bike sharing e per le iniziative di promozione della mobilità sostenibile, come le giornate senza auto.
Il resto della classifica comprende:
- 4. Copenaghen, Danimarca
- 5. Amsterdam, Paesi Bassi
- 6. Malmö, Svezia
- 7. Hangzhou, Cina (unica città non europea in classifica)
- 8. Berna, Svizzera
- 9. Brema, Germania
- 10. Hannover, Germania
Tra le città italiane, solo Milano e Roma compaiono nella classifica, rispettivamente al 65° e al 70° posto. Nonostante alcuni progressi nella creazione di piste ciclabili e servizi di bike sharing, entrambe le città faticano a competere con le metropoli europee più avanzate sotto il profilo della mobilità sostenibile.