Warka Tower in Etiopia, la torre che trasforma l’aria in acqua
Alta 10 metri e dal peso di soli 60 chilogrammi, la Warka Tower non richiede elettricità per funzionare, ma si basa sulla condensazione.
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IIn un mondo in cui l’accesso all’acqua potabile rappresenta ancora una sfida per milioni di persone, la Warka Tower emerge come una soluzione innovativa, sostenibile ed efficace. Questa straordinaria struttura, progettata dall’architetto italiano Arturo Vittori, è pensata per rispondere alle esigenze delle comunità rurali in Etiopia, dove la siccità e la scarsità d’acqua rappresentano problemi cronici.
Warka Tower, un progetto ispirato dalla natura e dalla tradizione
Il nome “Warka” deriva da un albero di fico selvatico originario dell’Etiopia, simbolo di fertilità e generosità. Nella cultura locale, l’albero di Warka è anche un luogo di aggregazione sociale e apprendimento, un punto di riferimento per le comunità. La torre si ispira proprio a questo concetto, non solo offrendo una risorsa vitale, ma fungendo anche da spazio di incontro e cooperazione.
Alta 10 metri e dal peso ridotto di soli 60 chilogrammi, la torre non richiede elettricità per funzionare. Si basa su un processo naturale: la condensazione. Grazie alle forti escursioni termiche tra giorno e notte, tipiche di molte regioni africane, l’umidità presente nell’aria si trasforma in acqua liquida.
La struttura è composta principalmente da materiali naturali, biodegradabili e facilmente reperibili in loco, come bambù, canapa, legno, foglie di palma e paglia secca. All’esterno, una rete in poliestere cattura le gocce d’acqua provenienti da rugiada, nebbia e umidità. Un sistema di filtraggio interno trasforma questa acqua raccolta in risorsa potabile, pronta per essere utilizzata dalle comunità locali.
Un impatto concreto sulle comunità locali
Il primo prototipo è stato realizzato nel 2015 nel villaggio della tribù Dorze in Etiopia, seguito da un secondo impianto pilota costruito nel 2019 in Camerun. La Warka Tower può produrre fino a 100 litri di acqua potabile al giorno, equivalente a circa 30.000 litri l’anno. Sebbene non sia sufficiente per soddisfare le necessità di un’intera comunità, rappresenta comunque un supporto fondamentale, specialmente per le aree più isolate.
Oltre a fornire acqua, il progetto ha anche un valore sociale: le torri diventano luoghi di aggregazione dove la comunità può riunirsi per attività educative e culturali. Inoltre, riducono il tempo che donne e bambini devono dedicare alla raccolta d’acqua, permettendo loro di concentrarsi su istruzione e altre attività produttive.
Warka Tower, sostenibilità e design ecosostenibile
Uno degli aspetti più innovativi della Warka Tower è la sua sostenibilità ambientale. La struttura è progettata per non lasciare tracce nell’ambiente: realizzata con materiali riciclabili al 100%, è leggera, smontabile e facilmente trasportabile. I costi di costruzione variano tra i 500 e i 1.000 dollari, rendendola una soluzione economicamente accessibile per le comunità rurali.
La torre sfrutta solo fenomeni naturali, come gravità, evaporazione e condensazione, senza necessità di energia elettrica o infrastrutture complesse. Inoltre, l’acqua raccolta può essere utilizzata non solo per scopi potabili, ma anche per irrigazione e rigenerazione degli ecosistemi locali.
Dal suo lancio nel 2012 il progetto ha visto la realizzazione di 12 prototipi a grandezza naturale, adattati a diversi contesti climatici e materiali disponibili localmente. Ogni versione è stata migliorata grazie a studi sul campo e alle esigenze specifiche delle comunità ospitanti.
La Warka Tower è stata presentata ufficialmente alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2012 e, da allora, è diventata un simbolo di innovazione e solidarietà internazionale. Il progetto punta anche a promuovere lo sviluppo locale, offrendo opportunità di formazione professionale e incentivando pratiche agricole sostenibili.